12 ottobre 2014

Recensione: Uncharted - L'Abisso d'Oro




.:. a cura di Lorenzo "DrakeGeneration".:.


Su PS3 la saga più apprezzata e importante di Sony è Uncharted, tre capitoli eccezionali per grafica e gameplay. Per dimostrare le capacità di PsVita, come gioco di lancio è stata scelta la suddetta serie, con un epsiodio non sviluppato da Naughty Dog, ma da Sony Bend (autori di Syphon Filter). Nonostante si possa essere comprensibilmente scettici sulla qualità del gameplay, si è rivelato un buon titolo che sfrutta a dovere le peculiarità della piccola di Sony. Un'avventura che mantiene intatto lo spirito della serie e che convince sotto il profilo ludico, che intelligentemente caratterrizza maggiormente i personaggi e diminuisce la tipica spettacolarità della serie. Analizziamo nel dettaglio il primo spin-off della serie.

Alla ricerca delle Sette Città d'Oro
Drake è commissionato da un'altro avventuriero, Jason Dante, il quale lo incarica di seguire le tracce dell'antico popolo di Quivira nelle giungle centroamericane, man mano che si prosegue la trama si infittisce e si mette di mezzo il generale Guerro che farà di tutto per contrastare le ricerche di Drake e finanziare un suo manipolo di rivoluzionari. Poi arriva Marisa Chase, anch'essa alla ricerca dell nonno certa che abbia un collegamento con le città d'oro. Nel corso del gioco si ripresenterà un personaggio storico della saga che lascio a voi il piacere di scoprire. L'intreccio è articolato bene e i colpi di scena non sono mai banali, ma ciò che più sorprende è la cura riposta nei personaggi, tutti ben caratterizzati e con proprie motivazioni, debolezze e ideali. Drake ad esempio si dimostra a un certo punto dell'avventura quasi avido di soldi, ma anche interessato a scoprire la verità sul mistero, Marisa e Dante sono del tutto nuovi e sono ottimamente caratterizzati, la prima è motivata, determinata e coraggiosa, il secondo è spavaldo e bizzarro, ma decisamente interessante nel corso del gioco; infine c'è Guerro, il cattivo di turno, non curato come gli altri comprimari, ma abbastanza perfido e folle da mantenere vivo il coivolgimento, buoa l'idea di rivelare che ha degli ideali ma poco approfonditi nel corso del gioco. Delude abbastanza la mancanza di scene realmente spettacolari ma il coinvolgimento è elevatissimo fino alla fine del gioco grazie a trovate brillanti e situazioni ricche di pathos. Ottima anche la cura nelle descrizioni delle culture e dei popoli con reperti curati nei minimi dettagli. Bisogna dire che la trama è superiore alle aspettative, curatissima nei personaggi e nella descrizione storica.


Una nuova avventura per Drake... questa volta tattile!
Il gameplay si mantiene uguale a quello della saga, ma si può giocare in due modi: utlizzando i pulsanti oppure con i nuovi controlli tattili, ogni caratteristica è integrata egregiamente, dando nuova linfa al coinvolgimento: durante le scalate, scorrendo il dito sul touch screen nella direzione del percorso Drake si muoverà automaticamente; il corpo a corpo è stato modificato eliminando i Quick Time Event, ora si deve scorrere il dito nella direzione indicata sullo schermo per schivare e contrattaccare, l'idea è buona ma rende i combattimenti ecessivamente facili; ogni reperto bisogna ripulirlo dal calcare ruotandolo col touch pad posteriore, o ricomporri stralci di antichi fogli, immergendo ulteriormente nell'avventura; infine per le armi da fuoco si mira utlizzando il giroscopio, esso funziona bene ma è sensibilissimo e nelle fasi più concitate è preferibile utlizzare il classico analogico. Non tutte le introduzioni sono riuscitissime, ma è apprezzabile l'intento di apportare novità. Le sparatorie funzionano bene quanto i capitoli principali, non ci sono modifiche nelle armi o nei nemici ma nemmeno arretramenti dovuti allo schermo ridotto, proprio questo lo rende sorprendente, mai problemi di controlli o bug. La mancanza di scene spettacolari è ricompensata da una maggiore ampiezza dei livelli, che seppur sempre lineari, sono ricchissimi di collezionabili e piccole aree segrete. Finalmente gli enigmi sono molto più frequenti, discretamente semplici ma sempre divertenti e soprattutto coerenti con gli avvenimenti. Anche il gameplay non lascia delusi, nonostante non ci sia lo zampino di Naughty Dog sono stati apportate novità di rilievo nella struttura di gioco, rendendolo fresco e divertente.




Giungle rigogliose e antiche civilltà
Tecnicamente non delude le aspettative e dimostra una buona cura nelle ambientazioni, sempre varie e ben ricreate e con una vegetazione rigogliosa e realistica. Ottime le texture e la quantità di poligoni a schermo, stupisce pensare che sia una console portatile. Pessimi invece gli effetti particellari, il fuoco sembra risalente ai tempi di PS2 e il fumo è arretrato, inoltre creano uno sgradevole effetto sporco. Si nota anche un riciclo di texture bidimensionali che stonano rispetto ad altre. Altalenanti le animazioni facciali: Drake è espressivo e realisticamente modellato, altri sono molto meno curati, ad esempio Guerro non trasmette cattiveria dagli sguardi, al contrario appare troppo rigido. Ridotto al minimo l'aliasing e frame rate stabile anche nelle situazioni più caotiche. Dispiace notare mancanza di cura in alcuni asset grafici, ma in generale il colpo d'occhio è notevole. Il comparto sonoro è eccezionale quanto gli altri capitoli. Il doppiaggio Italiano è espressivo come sempre anche se c'è qualche sbalzo di volume tra cut scene e gameplay, la colonna sonora è la vera novità: rirprende i brani originali con variazioni sul tema molto interessanti e musiche alternative che ben si uniscono all'atmosfera cupa di alcune scene verso la fine del gioco. La longevità è il punto forte del gioco: ben 15 ore per completarlo a media difficoltà e molto di più per trovare ogni collezionabile; la mancanza di una modalità online si fa ampiamente ricompensare da una durata del single player sopra la media senza mai momenti morti.


COMMENTO FINALE
Per il lancio di PsVita non poteva esserci gioco migliore. La struttura della saga è rimasto intatta ma i controlli tattili quasi sempre ben implementati e gli enigmi più frequenti aumentano esponezialmente il coinvolgimento. Tecnicamente è una buona dimostrazione delle capacità di PsVita, inoltre la longevità sopra la media sorprende per la mancanza di momenti piatti. Non ultimo, la narrativa piacevole e ricca di colpi di scena ben si unisce alla fluidità dell'azione. L'Abisso d'Oro è un ottimo spin off, consigliatissimo se possedete una PsVita, ma non la killer application che tutti si aspettavano.

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