31 agosto 2014

The Last Of Us

.:. A cura di Lorenzo "DrakeGeneration".:.

Con la serie Uncharted Naughty Dog ha dimostrato grande abilità nel creare avventure spettacolari con un comparto tecnico impressionante e un gameplay leggero e divertente con (poca) esplorazione e (tanta) azione. Con la loro nuova ip, The Last of Us, Naughty Dog si allontana dai toni leggeri e divertenti della loro precedente serie per un survival game maturo e impegnativo. Toglietevi ogni genere di dubbio sulla qualità effettiva: il risultato è assolutamente eccezionale, un nuovo metro di paragone per narrativa e coinvolgimento.

L'apocalisse secondo Naughty Dog
Il letale Cordyceps, un fungo parassita, infetta la popolazione di una cittadina americana, trasformando gli esseri umani in mostruose creature; l'ignaro Joel perde la figlia. Vent'anni dopo Joel è un mercenario con una missione: trovare la quattordicenne Ellie e portarla dalle Luci. Da queste banali premesse si sviluppa uno straordinario legame tra Joel ed Ellie, con personaggi indimenticabili straordinariamente caratterizzati. Se potrebbe sembrare che la componente horror sia prevalente, in realtà si tratta di un emozionante viaggio in una decadente America in cui i personaggi sono messi in primo piano rispetto all'apocalisse. Le scene spettacolari sono poche ma mai fini a sé stesse e ciò che sorprende è la caratterizzazione di un'America desolante, cupa e priva di vita. I ritmi di gioco sono lenti e di conseguenza realistici, distaccandosi molto dai ritmi forsennati e surreali dei classici action adventure. Non mancano i colpi di scena ma in generale sono i dialoghi a prevalere nelle cut-scenes.


Infetti e cacciatori per un'esperienza survival
Il gameplay di TLoU non sorprende per originalità o innovazione, ma per l'estrema qualità con cui è stato realizzato. La visuale è in terza persona dalla spalla come ci hanno abituato tutti gli action degli ultimi anni, Joel non ha limitazioni con le armi, infatti ogni arma che acquisirà nel corso del gioco sarà comodamente selezionabile con le frecce del pad. Si possono strangolare i nemici o accoltellarli silenziosamente consumando coltelli. Le bocche da fuoco sono imprecise e di varia potenza e utilità rendendolo molto realistico e impegnativo, ogni arma è differenziata alla perfezione e saper decidere quale usare in situazioni pericolose è fondamentale. Il combattimento a mani nude funziona molto bene riprendendo le meccaniche di schivata e contrattacco di Uncharted 3; nell'ambiente sono presenti armi bianche molto utili per sopraffare in fretta i nemici e mattoni e bottiglie da utilizzare per aggirare i nemici. Interessante l'introduzione di una modalità d'ascolto che evidenzia la posizione dei nemici, funzionalità particolarmente utile per i novizi. La scarsità di scorte a disposizione costringe a pianificare ogni scontro e mischiare stealth e azione è estremamente fluido. Si possono costruire coltelli e mazze con le scorte recuperabili nell'ambiente; è presente anche un sistema di potenziamento, non esteso come un gdr ma comunque funzionale e utile. Si possono migliorare le abilità di Joel come udito, potenza d'attacco e riduzione del rumore dei passi. Trovando ingranaggi e scorte si migliorano le componenti di ogni arma per avanzare nel gioco, ma sono piuttosto esosi e sarà necessario esplorare bene gli ambienti.
Ellie è gestita dall'I.A. e la sua presenza non inficerà se si utilizzano approcci stealth.
I nemici sono suddivisi in due categorie: umani e infetti. I primi sorprendono per l'eccezionale I.A: utilizzano tattiche di gruppo e aggirano la nostra posizione prendendoci persino alle spalle furtivamente, anche utilizzando tattiche stealth indagano e si dividono al minimo rumore; gli infetti si suddividono in quattro stadi: runner, stalker, clicker e bloater. I runner mantengono sembianze umane e appena vi individuano vi assaliscono, se in gruppo attaccano tutti assieme rendendo molto difficile fuggire; gli stalker attaccano furtivamente nascondendosi nell'ambiente, spesso con attacchi a sorpresa dall'alto; i clicker sono cechi ma iper sensibili ai rumori, di fronte a essi bisogna spostarsi con cautela restando accovacciati, l'unico modo per ucciderli è con un coltello; i bloater infine sono infetti all'ultimo stadio di dimensioni enormi che attaccano con le spore di cui sono ricoperti, per sconfiggerli sarà importante prendere le distanze.



Un multiplayer atipico ma povero di contenuti
Il multiplayer ha solo due modalità: Ccci ai rifornimenti e Sopravvissuti. La prima è una modalità competitiva con un limite di 20 respawn in round 4 vs 4 molto tattici, l'obiettivo è eliminare la squadra avversaria e collaborare sarà fondamentale, infatti gli imprudenti che si gettano sui nemici non avranno modo di sopravvivere in questo peculiare multiplayer; la seconda modalità è la più apprezzabile: nessun respawn e di conseguenza scontri estremamente lenti e strategici che soddisferanno certamente gli amanti delle sfide hardcore. Si dovranno superare 12 settimane con un clan che crescerà trovando scorte e che diminuirà se si svolgono partite dalle scarse prestazioni. Si tratta di un online molto divertente e atipico ma poco longevo e piuttosto scarno. L'esperienza single player resta il fulcro del gioco.


Meraviglie tecniche
Tecnicamente è senza mezzi termini il più impressionante titolo per PS3. Modelli poligonali dettagliatissimi, animazioni fluide e realistiche ed espressioni facciali straordinarie. Le ambientazioni sono curate fin nei minimi dettagli con texture sempre di ottimo livello e shader eccezionali e il sistema di illuminazione è curatissimo. Anche il frame rate si mantiene sempre stabile senza cali evidenti coronando The Last of Us come un traguardo tecnico per una console definita superata. Il comparto sonoro è anch'esso eccezionale: ottimi doppiatori italiani nonostante qualche errore di mixaggio, campionatura ambientale e delle armi praticamente perfetti e una colonna sonora meravigliosa.
In un quadro di assoluta eccellenza c'è qualche marginale bug, sporadiche compenetrazioni e rare texture caricate in ritardo.
La campagna single player è estremamente longeva considerando gli standard attuali: dalle 15 alle 20 ore per completare il single player. Tra le 4 difficoltà spicca Sopravvissuto, una vera sfida caratterizzata dall'assenza della modalità ascolto e da pochissime scorte reperibili nell'ambiente. Per i cacciatori di trofei sarà gradita la presenza di numerosi collezionabili.


COMMENTO FINALE:
The Last of Us è un capolavoro imprescindibile per qualunque videogiocatore che si rispetti, un'esperienza unica che sfiora la perfezione sotto tutti punti di vista. Una trama quasi estranea al mondo videoludico per emotività e crudezza, un comparto tecnico strepitoso e un gameplay impegnativo e ragionato. PS3 non poteva chiudere la generazione con un titolo migliore che vale persino l'acquisto di una console. Un'indimenticabile viaggio post apocalittico che rimarrà negli annali. Anche su next gen difficilmente vedremo un esperienza simile.

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